Compagnia di ricerca e sperimentazione artistico sociale
Teatro Alchemico è una associazione culturale di ricerca e sperimentazione, nata a L’Aquila a seguito del drammatico terremoto. Adesso ha sede a Rieti, ma porta teatro e le sue ricerche artistiche su tutto il panorama nazionale. E’ formata prevalentemente da under 35 e all’interno, tra i fondatori c’è uno psicologo psicoanalista ed un’educatrice teatrale esperta in teatro sociale.
Realizza progetti culturali e sociali in collaborazione con associazioni e enti del centro Italia, privilegiando la fascia dei bambini, dei giovani e delle marginalità sociali, collaborando attivamente con le agenzie territoriali deputate al disagio. Utilizza il teatro e il circo nella loro valenza sociale, come metodologia per interventi psico educativi e per la prevenzione e il trattamento dei comportamenti a rischio, in una costante tensione tra ricerca e azione. I risultati dei progetti psicopedagogici sono raccolti nel volume “Campo d’Arte, educazione alla vita-Esperimenti di pedagogia in periferia” Libreria Universitaria Benedetti, L’Aquila 2014. Campo d’Arte, ha recentemente avuto il riconoscimento dalla Regione Lazio come Buona Pratica in ambito culturale. Oggi è un’ unità educativa di strada, lo Chapiteau Bus.
Azione svolta all’interno del progetto
Unità educativa di strada: vengono realizzati interventi psico-socio-educativi di Social Skills Art Education Training, attraverso l’uso delle arti e delle tecniche di circo sociale. A tale scopo Teatro Alchemico ha messo a disposizione del progetto il pulmino 9 posti Chapiteau Bus. Tale intervento, oltre a generare percorsi di attivazione dell’intelligenza musicale e creativa e di ricomposizione delle fratture interiori create dagli eventi sismici, consente altresì di rilevare e monitorare ulteriori bisogni, in termini di povertà educative e fragilità, che potranno emergere attraverso l’espressione artistica individuale e collettiva. In modo complementare all’operato dell’équipe di custodia educativa, l’unità/bus cercherà di costituire un punto di aggregazione dove far convergere i ragazzi e le loro famiglie, con un movimento “verso l’esterno”. Il bus cercherà quindi, in prima istanza, di toccare luoghi riconoscibili e “identitari” per le comunità locali, passando, successivamente, laddove ritenuto opportuno, ad estendere il proprio itinerario andando ad intercettare nuove opportunità aggregative.